Detronizzati
Prima o poi doveva succedere.
Meglio poi, si diceva, ma alla fine è successo: i Ruphillies non disputeranno la finale della stagione 2024 congedandosi così dalla incredibile striscia vincente aperta nel 2021.
Gli Strappados, eterni rivali, al culmine di una prestazione davvero di pregiata fattura, hanno eliminato i campioni uscenti con merito e con punteggio che non si presta a interpretazioni o recriminazioni.
Arancioni bravi, efficaci concentrati e sicuramente anche fortunati in una sera in cui anche il 30 diventava 31.
Ruphillies nemmeno esageratamente deludenti, ma sicuramente non all’altezza degli avversari che ritornano a disputare una finale dopo 3 anni di astinenza.
Le statistiche, che già avevano arriso agli Strappados in gara 1 pur non concretizzandosi nel punteggio finale, parlano di 18 valide a 7, nessun errore difensivo (contro 1). Quello che le statistiche non dicono è una difesa perfetta anche su palle obbiettivamente complicate ed una spaventosa media valide nei momenti clutch della partita.
I Ruphillies non avevano mai segnato così poco: merito indubbio dei lanciatori avversari ma anche demerito dei battitori rossi, spenti e inconcludenti.
Al contrario, in scontri di punta non ricordiamo recenti performance da 18 valide degli arancioni, di solito molto “parchi” nel box.
CRONACA
Già il fatto che si giochi, con la quasi alluvione dei giorni scorsi, è una notizia, ma il Poiana dimostra una volta di più doti di drenaggio invidiabili.
Il primo inning arancione è già una chiave di volta. Dopo il K guardato a Spalletti, Andrea subisce una valida interna non aggredita benissimo dalla difesa e un arrivo su errore. Da potenziali 3 out a basi piene poi sfruttate benissimo da 3 singoli in striscia per il 4-0 iniziale.
I rossi accusano il colpo e in due attacchi raggranellano 1 misero punticino e 3 sole valide.
Al terzo attacco gli Strappi allungano ancora: di fatto ogni manico è valida e se non rimbalza è una texas, oltre a diversi contatti di sostanza. Metà terzo 6-1.
I Ruphy rialzano la testa grazie a 3 valide ed al triplo di Mela sciaguratamente mandato a casa: a metà gara siamo 6-4 e la partita in fondo pare esserci.
L’entrata di Uccio è confortante ma l’attacco rimane latente e il punteggio non cambia a fine quarto.
I chiodini sulla bara rossa li piantano 7 valide (!!) in striscia nel 5° inning che portano a casa 4 punti senza nemmeno un out e issano a 10 gli Strappados.
I Ruphy nemmeno reagiscono, innervositi dalle circostanze e dall’andamento del match, rassegnati ed incapaci di infilare due giocate consecutive in attacco.
Punteggio finale 10-4
Strappi meritevoli oltre ogni dubbio e finale conquistata.
E fin qui si è parlato della partita.
Ora parliamo dei fuori programma.
Credo che chi scrive abbia chiarito che il risultato sportivo sia stato netto e indiscutibile.
Il comportamento dei vincitori ha però dimostrato come si possa forse imparare a perdere ma come sia molto difficile farlo a vincere.
La base intenzionale è prassi nelle situazioni difficili con prima libera ad obbligare le basi evitando magari un uomo pericoloso col bastone e consentendo più opzioni difensive.
Gli arancioni hanno concesso 3 intenzionali su 3 turni a Federico mai in queste situazioni, anzi, l’ultima, addirittura, con 2 out, uomo in terza e 10-4 di score.
È grave perché deliberatamente una squadra ha deciso di non far giocare un avversario.
È grave perché in un campionato amatoriale è stato impedito ad un ragazzo di divertirsi come gli altri e non una ma tre volte, tutte quelle che era possibile permettergli.
È grave perché essere così antisportivi e sportivamente sleali è un’offesa per chi partecipa.
È grave perché è facile sciacquarsi la bocca in certe sedi di presunto “spirito amatoriale” quando poi le risultanze sul campo sono queste.
Il tutto ad oscurare una bella partita soprattutto dei vincitori, che da tali si sono invece fregiati del titolo di perdenti nell’animo.
Dispiace, davvero, e ha sorpreso non poco chi scrive, incredulo anche nell’ascoltare le patetiche giustificazioni di chi, nel campionato delle 7 parrocchie, si è eretto a Giudice, carnefice e Dio nell’impedire a qualcuno di giocare.
Come a dire, il pallone è mio….
Brutto brutto.