DOUBLEHEADER
(Come salvarsi da un insolito destino prima dell’azzurro mare d’agosto)
La coda ancora brucia, quasi rimasta incastrata nella porta dei playoff che si stava chiudendo.
I Ruphy si qualificano per la poule scudetto all’ultimo tuffo dopo un doppio drammatico spareggio contro Sfattine e Mariachi.
I Rossi salvano la illibata statistica di sempre presenti alla postseason per lo scudetto, dal 2013 ad oggi.
Ma è stata dura, molto dura.
L’altalenante rendimento dei rossi bolognesi si è confermato con una prestazione oltre il limite dell’indecenza contro le Sfattine, venerdì 21. Il punteggio finale, 8-7, con il corridore del pareggio in terza, nemmeno rende ragione del divario prestazionale visto in campo.
Attacco Ruphy surreale con 1 valida effettiva (e due rolling mal difese generosamente classificate valide) all’attivo contro 12 subite (tra cui due tripli).
Difesa fallosa con 5 errori (more solito). Sopravvivenza garantita dalle basi gratis e da un po’ di orgoglio, che hanno permesso ai campioni uscenti di rimanere in una partita dominata dagli avversari: il pareggio (figuriamoci la vittoria) sarebbe stato un premio ingiusto per tale evanescenza.
Un pelo meglio è andata contro i Mariachi, con vittoria sudatissima, ottenuta più sfruttando le indecisioni della pedana e della difesa avversaria (7 basi per ball e 5 errori) che per il solito attacco asfittico ed impotente (5 valide in tutto).
Ma lo spettro dell’eliminazione è aleggiato scuro e potente quando, al quinto inning, Uccio è stato sommerso da 4 valide in stecca (con un doppio e un triplo) subendo 4 punti senza nemmeno un out realizzato con annesso sorpasso nel punteggio (10-9 Mariachi).
Qui un minimo di reazione c’è stato, 3 punti sono entrati e finalmente un inning difensivo 3 su e 3 giù al sesto ha permesso almeno di festeggiare il primo obiettivo dell’anno.
Nulla di cui esaltarsi, viste le prestazioni, ma quel l’è quel e a settembre si vedrà.
Occorre comunque sottolineare che sia le Sfattine sia i Mariachi si sono resi autori di prestazioni davvero maiuscole soprattutto in attacco.
Le Sfattine hanno avuto un contributo determinante anche da chi non ti aspetti, e i Mariachi hanno colpito durissimo con il giovane Cassanelli autore di ben due fuoricampo interni della stessa partita.
Che i Ruphillies fossero sottotono si era capito da tempo. I lanci risultano evidentemente ben visibili e se Andrea bene o male tiene, ad Uccio è assegnato un rovescio temporalesco ogni partita.
In attacco si vivacchia. Dopo le eccellenze di Giangi di inizio anno tutto si è un po’ appiattito ma è indubbio che il contributo del miglior Baldo manca, come quello di Mela e anche del turno basso del lineup.
La difesa incorre in errori talvolta inspiegabili (sono 4 di media a partita, un po’ troppi) che generano nervosismo, tipico dei momenti in cui le cose non girano come si vorrebbe.
Vedremo cosa ci riserverà il futuro: il fatto di averne uno nella poule scudetto a chi scrive sembra già un successo.
21/7 VS Sfattine
La prima metà gara rimane tutto sommato sotto il controllo dei rossi che riescono a chiudere avanti di 2 (4-2) nonostante 1 sola valida all’attivo (contro 4).
La seconda parte della partita è una tragica sofferenza: Uccio viene colpito da 8 valide (tra cui un triplo di Lorena mal difeso che diventa homer), subisce 6 punti anche grazie ad un giga pasticcio difensivo originato da una giocata ambiziosa che non si deve fare nei momenti di vacche magre.
L’ultimo attacco Ruphy (sotto di 3) vede i rossi tentare l’aggancio, abortito da una linea di Baldo a basi piene perfettamente dritta nel guanto dell’esterno.
Finale 8-7 e Ruphy in ambasce.
24/7 vs Mariachi
Inizio incoraggiante per i colori di casa. Attacco non proprio scoppiettante ma 7 punti in carniere contro 1 solo subito da Andrea a fine secondo sembrano un buon viatico.
Al terzo inning si accende la spia. Brutto errore di Terma in terza e con due uomini in base secondo homer di Cassa che spedisce un lancio interno lungo la linea di foul opposto per 3 punti. I rossi accusano il colpo e si fanno timidi e titubanti: a metà partita è 7-4.
I Mariachi si avvicinano ancora al loro quarto attacco, ricacciati indietro da due segnature dei Ruphy senza valide all’attivo: fine quarto 9-6. Un vantaggio in altre stagioni più che rassicurante, nella testa e nelle gambe tremebonde dei Ruphy odierni una pinzillacchera.
E infatti il turno alto dei Mariachi produce 4 uomini al box per altrettanti punti senza out e si materializza il sorpasso con occhi vitrei nel dugout di prima: la scimmia della sconfitta alberga in panciolle tra le file dei rossi
Sarà per un po’ di orgoglio, sarà per un po’ di braccino degli avversari, messi alle strette i Campioni riescono a trovare contatti decenti e buona disciplina al box segnando i tre punti decisivi: 12-10 il finale.
Ruphy ai playoff come quarti e Mariachi in attesa dell’esito di Sfattine-Oragiobat, che deciderà la sesta classificata.
Una faticaccia. Una stagione regolare complicata, nata male (vedi l’infortunio di Fede), continuata zoppicante e finita tra mille trappole e tormenti.
Salviamo il risultato, che non è poco: in fin dei conti tra arrivare primi e quarti che differenza c’è?